Castelporziano Lectures
Dovremmo considerare i cinghiali una specie invasiva?
Barbara Franzetti
“Non ci sono più i cinghiali di una volta, sono stranieri: di origine slava o ungheresi”. È un mantra che sentiamo ripetere spesso. Eppure l’espansione dei cinghiali in Italia è dovuta a molteplici cause, del tutto diverse dalla genetica, che hanno a che fare con l’abbandono delle campagne e l’avanzata dei boschi, con l’aumento dell’urbanizzazione e della disponibilità di cibo, e persino con la caccia e i cambiamenti climatici. E ovviamente con la natura stessa dei cinghiali: una specie molto adattabile, anche nella strategia riproduttiva, che somiglia più a quella delle lepri, che a quella di altri ungulati di taglia simile. I cinghiali in Italia continuano ad aumentare, così come il loro impatto sull’agricoltura, sulla rinnovazione delle foreste e sugli ambienti selvatici: micromammiferi, uccelli e persino serpenti e orchidee ne pagano lo scotto. Dovremmo considerarli allora una specie invasiva? E se sì, come possiamo arginare la loro avanzata?
Should we consider wild boars an invasive species?
Wild boars of yesteryear have gone, they are foreigners: of Slavic or Hungarian origin” It is a mantra that we often hear. Yet the expansion of wild boars in Italy is due to multiple causes, completely different from genetics, which has to do with abandoning the countryside, the growth of forests, the increase of urbanisation and food availability, and even with hunting and climate change. And of course with the very nature of wild boars: a very adaptable species, even in their reproductive strategy, which resembles more that of hares than that of other ungulates of similar size. Wild boars in Italy continue to increase, as well as their impact on agriculture, forest renewal, and wild environments: micro mammals, birds, and even snakes and orchids pay the price. Should we consider them an invasive species then? And if so, how can we contain their expansion?
Barbara Franzetti
Tecnologo ISPRA – Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale. Svolge principalmente attività di consulenza per Amministrazioni Pubbliche, Enti Parco e Enti di gestione di aree protette, Ministeri e Prefetture, sugli aspetti inerenti la gestione di specie cacciabili, di specie aliene invasive e sistemi di monitoraggio degli ungulati. Lavora a diversi Tavoli Tecnici sulla gestione del Cinghiale e la conservazione dell’Orso Bruno Marsicano (PATOM). Dal 2011 è referente per il monitoraggio e la gestione degli ungulati presso la Tenuta Presidenziale di Castelporziano e dal 2017 è membro del Consiglio Direttivo del Parco Nazionale del Gran Paradiso.
Technologist ISPRA – “Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale” She mainly advises Public Administrations, Park Authorities, and Management of entities of protected areas, Ministries and Prefectures, regarding aspects related to the management of huntable species, invasive alien species, and ungulate monitoring systems. She is part of several panels of experts on the management of wild boar and the preservation of the Bruno Marsicano Bear (PATOM). Since 2011 she has been a contact person for the monitoring and management of ungulates at the Presidential Estate of Castelporziano and since 2017 she has been a member of the Board of Directors of the Gran Paradiso National Park.