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Attività

La rete di monitoraggio dell’avifauna

In località Tor Paterno è presente una stazione di inanellamento, rientrante tra quelle costiere del “Progetto Piccole Isole”, e della rete di coordinamento europea “EURING” che dal 1990 studia le diverse comunità ornitiche stanziali e migratorie che individuano un sito favorevole alla nidificazione anche per la presenza di zone umide permanenti. L’attività di inanellamento ha ripreso con metodi scientifici standardizzati le attività svolte nel corso degli Anni Trenta nella Tenuta di Castelfusano dove venivano studiate, a cura del principe Alessandro Chigi, le specie tipiche della foresta planiziaria costiera e della Campagna Romana.

La cattura dell’avifauna per il censimento e l’identificazione della specie

È svolta per tutto l’anno, in località di Tor Paterno, in particolare nei periodi delle migrazioni, primaverile e autunnale, e dello svernamento. Per gli animali catturati vengono registrate le misure previste secondo gli standard definiti dall’ISPRA.

L’operazione di inanellamento prima del rilascio in libertà
Le misurazioni biometriche per valutare età e stato di salute dei volatili

Negli ultimi quindici anni, presso la stazione di inanellamento di Tor Paterno, sono stati catturati oltre quarantaduemila uccelli selvatici appartenenti a 144 specie, evidenziando tuttavia un andamento negativo nel tempo. La stazione svolge anche un ruolo didattico nei confronti di oltre 70.000 studenti provenienti dalle scuole di tutto il Paese.

Nel febbraio 2018 sono state collocate delle cassette nido per studiare il successo riproduttivo e in generale l’ecologia riproduttiva di specie di Passeriformi insettivori, in particolare di Cinciallegra (Parus major) e Cinciarella (Parus caeruleus), e dal 2020 altre cassette nido per lo studio del moscardino (Muscardinus avellanarius), specie d’allegato della Direttiva Habitat.

I risultati evidenziano che sono le specie migratrici transahariane e anche la comunità nidificante all’interno dell’area a subire il calo maggiore nel numero delle catture annuali. Dal 2020 è stato attivato un Accordo Quadro tra Segretariato generale della Presidenza della Repubblica, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici di Lazio-Toscana, di Umbria-Marche e di Sardegna, Dipartimento di Biologia e Biotecnologie dell’Università degli Studi di Roma La Sapienza, Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università degli Studi della Tuscia, Dipartimento di Medicina veterinaria dell’Università di Sassari, in base al quale vengono condotte anche valutazioni in ordine ad aspetti sanitari sui grandi mammiferi e patologie emergenti di cui l’avifauna può essere un vettore e il tutto confluirà in una biobanca per lo studio degli effetti ambientali sul genoma delle specie di maggiore interesse.